L’allenatore padre-padrone

La lettura della rubrica “Punto e Svirgola”, botta a risposta tra Giuseppe Smorto e Gianni Mura su www.Repubblica.it offre nella sua apparente superficialità un’idea precisa della mentalità dei calciatori. In questo caso si tratta di quelli dell’Inter. La domanda che si pongono nell’articolo è semplice: gli attaccanti non tornano indietro perchè sono stanchi, perchè non c’è più chi li strilla (Mourinho), o perchè Leonardo non glielo ha detto. Mura risponde dicendo che è per tutte e tre queste ragioni e chiude l’argomento. Mi sembra invece che emerga in modo evidente  l’idea che se non sono guidati in modo molto diretto e quasi elementare non fanno ciò che sanno di dovere fare. Va bene che sono stanchi … ma la testa non dovrebbe indicargli cosa è meglio fare per vincere una partita? Rimango sempre sbalordito del fatto che se l’allenatore non si accorge che i suoi giocatori stanno rinunciando a vincere, loro di spontanea volontà non agiscono come sanno che dovrebbero. Forse che l’allenatore padre-padrone è davvero l’unico modello?

0 Risposte a “L’allenatore padre-padrone”


  • Nessun commento

Contribuisci con la tua opinione