Era ora: la speranza

Era ora che qualcuno osasse parlare di speranza, giacchè siamo in Italia. Lo ha fatto Emanuela Audisio su Repubblica di oggi, un articolo da conservare perchè non è rivolto al presente ma parla del futuro e cioè dei nuovi talenti dello sport italiano. Dalle dichiarazioni di questi ragazzi appare evidente che non sono degli sfaticati, come spesso si sente dire dagli allenatori, al contrario hanno idee chiare e precise e conoscono molto bene cosa vuole dire sacrificarsi per un obiettivo. Diciamolo: sono giovani che coltivano il loro sogno e non credo che nella vita di una persona vi sia qualcosa di più coinvolgente del poterlo fare. Giovani così praticano golf, tennis, ginnastica artistica, scherma, nuoto, tiro a volo, salto in alto e calcio. Sono ragazze e ragazzi tra 14 e 20 anni. Dalle frasi dei ragazzi riportate nell’articolo si evidenzia ciò che le ricerche sullo sviluppo dei talenti hanno evidenziato. Il primo aspetto è il ruolo decisivo dei genitori nel sostenere i loro figli  in termini di stabilità psicologica (e ovviamente economico) e nel farli continuare negli studi. Il secondo aspetto è avere allenatori di alto livello “nonostante” la loro giovane età. Il terzo aspetto è l’elevato grado di consapevolezza che questi giovani hanno già sviluppato in relazione alla loro vita quotidiana extrasportiva e agli obiettivi sportivi che si pongono. Quarto, sanno che lottano per il vertice sportivo assoluto e ne sono contenti.

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